La riforma del catasto sconta nuovi prelievi
Il DEF, approvato dal Consiglio dei Ministri l'8.4.2016, contiene una previsione di riforma del Catasto per il 2018.
La revisione è necessaria per aggiornare gli estimi, fermi al 1988/89, e per variare l'impostazione di base legata ai vani e non alla superficie.
Secondo l'Autore, tuttavia, la riforma sarà inattuabile se si intende raggiungere l'invarianza del prelievo, totale e/o per imposta e/o per zona. Per assicurarsi l'invarianza di gettito, infatti, a fronte di un aumento delle rendite, dovrebbero diminuire le aliquote, di qualsiasi imposta e in qualsiasi zona, ma tenendo conto che le variazioni dei valori saranno diversificate, ne consegue che anche le variazioni delle imposte dovrebbero essere variate nelle stesse proporzioni all'inverso. In pratica ci dovrebbero essere aliquote IRPEF diverse da Comune a Comune, e lo stesso accadrebbe per le imposte di registro e per tutte le altre imposte (tra cui IMU e TASI).
Con riferimento al nuovo Catasto, molte attività sono già state svolte, tra cui la misurazione delle superfici catastali per 57 milioni di unità immobiliari di categoria A, B e C.
Fonte: Il Quotidiano del Commercialista del 25.4.2016 - "Una riforma del Catasto a invarianza del prelievo non è applicabile" - Rebecca |